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giovedì 11 ottobre 2018

Ciao Sidi... / 2




Ciao Sidi,
          ora ho delle immagini di te impresse dietro la retina e mi riesce, se possibile, ancora più difficile la    tua attesa.
Nella prima immagine sei in piedi su un marciapiede di città e tieni il guinzaglio di un buffo cane tricolore che ti sta seduto a fianco. 
Ti piacciono i cani? Noi viviamo con due meticci. Ti accoglieranno con gioia: sanno davvero come voler bene senza filtri né barriere.
Hai l’aria tosta e ti atteggi a rapper come si vede nei film. Quanto mondo, e quanto sbagliato e ingiusto, c’è dietro quello sguardo spavaldo.
Nella seconda immagine stai mescolando le verdure in una padella in una piccola, semplice cucina.
Una scena casalinga che mi fa sentire che sei meno lontano di quanto dice il mio cuore in questo momento. 
Ti piace cucinare? Anche a me. Tanto. É uno dei modi che preferisco per conoscere le persone il cucinare insieme. Un gesto intimo, che regala molte parti di sé all’altro. Parti che difficilmente emergono in altri contesti, ma il cibo è vita, il cibo è Madre e le spinge tutte a galla queste parti. 
Spero che avremo modo di mescolare tante spezie io e te.
La terza immagine è un video, quindi ha il beneficio del sonoro. 
Sei grande, praticamente un omone, ma, nell’immagine che ho in mente, pieghi le tue mani verso il petto, come ad indicarti, e dici “io, bambino”.
Sidi, non lo sai e non so se lo saprai mai, ma “anche io, bambina”.
Nelle mille forme che sta prendendo la lunga attesa del tuo arrivo questa è la più inaspettata. Mi immagino in questa nuova forma, nuovissima e quindi “bambina”, che attraversa il mare e il deserto per raggiungerti lì, dove sei nato, in Mali, un paese che conosco solo per immagini, musiche e scritti. 
In realtà sei tu il viaggiatore, sei tu che stai venendo da noi e non viceversa.
Eppure “io, bambina” ti aspetto e, allo stesso tempo, vivo con la sensazione di stare preparando la valigia per un viaggio sconvolgente. 
Sarà “bello”? “Brutto”? In questo momento non lo posso sapere, ma sará di certo un bel impatto per tutti i muri e le cornici che ancora non so di possedere dentro di me. Lo sarà per tutte le innumerevoli volte che mi sorprenderò a specchiarmi nei tuoi modi, nella tua umanità e nelle tue profondità.
Sarò io a varcare i confini del mio piccolo mondo per cercare di raggiungere il tuo, che è molto più vasto, molto più complesso e profuma di futuro.
Questo profumo lo sento ora, Sidi.
E, mentre penso a che forma dare alla tua attesa, mi coglie improvviso questo profumo: di domani, di terra buona, di mani che indicano il cuore.